Dinoi racconta di aver sfiorato una superficie ruvida col gomito mentre era in immersione a circa 15 metri di profondità. Scavando ha trovato la statuetta, l'ha ripulita e l'ha portata a casa. Poi ha deciso di consegnarla al sindaco di Taranto, Ippazio Stefàno, che conferma l'importanza del ritrovamento: "Ho mostrato la statua a due archeologi e un terzo archeologo della sovrintendenza è arrivato da Bari. Dicono che si tratta di un reperto del quarto secolo avanti Cristo. Seguiranno accertamenti più precisi. Vogliamo che la statua resti a Taranto". Il sub ha precisato di aver intravisto anche un vaso. Nei prossimi giorni archeologi subacquei eseguiranno sopralluoghi nella zona del ritrovamento alla ricerca di altri reperti (Vittorio Ricapito) 26 gennaio 2017
Fonte:bari.repubblica.it
Le "leggende greche" sulla nascita di Taranto
La storia di Taranto, intesa come città, ha inizio fin dall'VIII secolo a.C. con la fondazione di Taras, unica colonia degli Spartani. Ritrovamenti archeologici confermano la presenza di insediamenti appartenenti all'età del bronzo e del ferro (3500 anni a.c.). L'egemonia della città era legata alla grande potenza navale, al controllo del golfo (definito "di Taranto" per accordi di non belligeranza con l'impero romano) e alla cultura della Magna Grecia.
Una leggenda racconta della nascita della città risalendo a circa 2000 anni prima di Cristo, ad opera di Taras, uno dei figli di Poseidone. Taras sarebbe giunto in questa regione con una flotta, approdando presso un corso d'acqua che poi da lui stesso avrebbe preso il nome: il fiume Tara. Sempre secondo questa leggenda, Taras avrebbe edificato una città che egli dedicò a sua madre Satyria o a sua moglie Satureia e che chiamò quindi Saturo. Un giorno Taras sarebbe scomparso nelle acque del fiume e dal padre sarebbe stato assunto fra gli eroi. L'antica Taranto ebbe un grande culto per il dio Poseidone e naturalmente nella città, non poteva non essere eretto un tempio dedicato a questa divinità.
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